“Una scuola per crescere insieme”

Paese, Città/Regione

Paese: 
Italy
Città: 
Roma/ Lazio

Organizzazione

Nome dell'ente o associazione: 
I.C. Rita Levi Montalcini
Contesto dell'ente o dell'associazione che presenta il progetto: 
School
Specify: 
I tablet sono in commodato d’uso

Legge sulla privacy

Consenso al trattamento dei dati personali
Acconsenti al trattamento dei dati personali?: 
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Tipo di progetto

Educazione fino a 10 anni

Descrizione del progetto

Description Frase (max. 500 characters): 

“Senza cittadinanza digitale, la cittadinanza non si realizza”.

Project Summary (max. 2000 characters): 

Pensiamo sia necessario istruire fin da piccoli i bambini nell'uso intelligente delle TIC. Siamo fermamente convinte che solo con una corretta gestione ed uso, le tecnologie possano essere d'aiuto e considerarsi strumenti e sviluppatori di conoscenza. Ma tutto questo,però, non basta se non è affiancato da una metodologia e una didattica non più per conoscenze ma il cui vero obiettivo è costruire le competenze. Un apprendimento che sia personalizzato e che abbia l’obiettivo di valorizzare i talenti di ciascuno. Il progetto è stato avviato nel mese di novembre 2014,in una classe seconda primaria composta da 20 bambini di cui due stranieri e un bambino fortemente disabile. I tablet sono stati dati in commodato d’uso dalla società CONVERGE e il progetto è stato attivato in collaborazione con la fondazione Mondo Digitale.
Poiché non tutti avevano il proprio device si è divisa la classe a gruppi di due, a cui era assegnato un tablet, si è così lavorato in un ambiente collaborativo e cooperativo.
Il progetto nasce da alcune convinzioni:
- le tecnologie ci sono, il mondo del lavoro le richiede, la scuola lavora per costruire cittadinanza e quindi senza cittadinanza digitale la cittadinanza non si realizza;
- quella di impegnarsi a formare cittadini che abbiano un nuovo tipo di competenza, quella digitale, per poter affrontare non solo il mondo del lavoro ma anche la vita quotidiana, in maniera cosciente e critica;
- il bisogno di cambiare, insieme allo strumento, anche la didattica, passando dalla lezione frontale tradizionale a modalità di lavoro più operative e più vicine alla forma mentis dei cosiddetti “nativi digitali”;
- le tecnologie non vanno viste come panacea per risolvere tutti i problemi. Le tecnologie sono solo strumenti: sono mezzi e non fini. Saper utilizzare bene le tecnologie è importante, ma solo per sfruttarne adeguatamente le potenzialità per raggiungere più facilmente gli scopi prefissati e semplificarsi la vita.
Un altro beneficio da non trascurare è il fatto che la pratica in classe all’uso consapevole, responsabile ed appropriato degli strumenti di comunicazione ed informazione può aiutare i ragazzi a prevenire i pericoli della Rete: quasi mai essi parlano di tecnologie in famiglia e possono essere esposti al rischio di trovarsi in situazioni in Rete difficili da gestire.
L’idea è nata dopo aver partecipato, a un corso di formazione, organizzato da mondo digitale sulla classe capovolta. L’entusiasmo ci ha coinvolto e abbiamo voluto trasferire questa esperienza alla nostra classe. Si voleva in questo modo potenziare la curiosità e la motivazione che i nostri piccoli alunni (età 7 anni) già mostravano e quindi per non spegnere questo loro entusiasmo verso la scuola e verso tutte le attività proposte abbiamo voluto accogliere, valorizzare e potenziare questo loro entusiasmo che hanno presentato fin dalla prima primaria.
Abbiamo così deciso di avventurarci e introdurre nella prassi quotidiana appunto questo strumento: il tablet.
Inizialmente, prima che i bambini facessero la conoscenza con il tablet abbiamo svolto un brainstorming sulle conoscenze pregresse che i bambini avevano su questo strumento. Dalle loro risposte è emerso che l’uso di questo strumento era legato alla funzionalità di scaricare giochi o di usufruire di facebook o addirittura fare telefonate e mandare messaggi. Lo hanno paragone a un telefono grande, a una televisione più piccola a un mini computer senza la tastiera oppure a un quaderno ma aggiungono ti devi ricordare di salvare altrimenti perdi tutto quello che hai scritto....continua nell'allegato

Da quando è funzionante il vostro progetto?

2014-10-30 23:00:00

Obiettivi ed elementi di innovazione

Quest'anno l'uso dei tablet ha permesso e permetterà di affrontare diversamente le questioni legate alla comprensione, ma anche alla costruzione dei significati.

Obiettivi:
La predisposizione di metodologie didattiche innovative
L’uso delle nuove tecnologie in associazione all’apprendimento cooperativo per:
favorire il successo scolastico degli alunni in difficoltà attraverso l’acquisizione di tre competenze linguistiche:
scrivere
raccontare
studiare
favorire la piena integrazione degli alunni di recente immigrazione
favorire la piena integrazione degli alunni con disabilità
Favorire l'autonomia personale, attraverso l'uso di strumenti multimediali
continua nell'allegato

Risultati

Describe the results achieved by your project How do you measure (parameters) these. (max. 2000 characters): 
Oltre all’indice di gradimento che l’uso di tale strumento ha suscitato nei bambini è stata la scoperta, da parte loro, che il tablet è uno strumento di lavoro che permette di divertirsi scrivendo, di disegnare realizzando immagini creativi, di non stancarsi, infatti le loro produzioni si sono arricchite nei contenuti e diventati più corrette perché come dicono i bambini il tablet “ti suggerisce” quando sbagli e te lo fa vedere. Hanno abbandonato l’idea iniziale del tablet come strumento di giochi. Il lavoro di cooperazione, già avviato lo scorso anno, è stato costantemente sviluppato e i bambini sanno meglio gestire il bene comune ed è nato un maggiore rispetto verso ciò che viene messo in comune. La dimensione sociale dell’apprendimento è stata molto nutrita. I bambini che in altre attività risultavano in ombra o invisibili l’uso del tablet ha messo in risalto il loro talento e questo ha fatto in modo che tali bambini si siano sentiti valorizzati dal gruppo. Il tablet ha permesso loro di esprimersi e utilizzare il linguaggio verbale per comunicare le loro competenze sia ai bambini sia alle docenti. Non più “bambini invisibili”. continua nel form allegato
How many users interact with your project monthly and what are the preferred forms of interaction? (max. 500 characters): 

I bambini che utilizzano il progetto sono della classe prima primaria. I tablet vengono presi due volti la settimana. I bambini sono 20 di cui due stranieri(uno di recente immigrazione) e un bambino fortemente disabile.

Sostenibilità

What is the full duration of your project (from beginning to end)?: 
Da 1 a 3 anni
What is the approximate total budget for your project (in Euro)?: 
Meno di 10.000 Euro
What is the source of funding for your project?: 
Altro
Il progetto è economicamente autosufficiente?: 
No
Since when?: 
2015-08-30 22:00:00

Trasferibilità

Has your project been replicated/adapted elsewhere?: 
No
What lessons can others learn from your project? (max. 1500 characters): 

L’uso delle tecnologie motiva l’apprendimento oltre a creare un clima cooperativo

Are you available to help others to start or work on similar projects?: 

Informazioni aggiuntive

Barriers and Solutions (max. 1000 characters): 
L’unico ostacolo è il fatto che per problemi di sicurezza i venti tablet sono custoditi nell’armadio blindato della segreteria e quindi ogni volta bisogna andarli a prendere e fare due piani, metterli poi in carica. Non siamo riuscite a trasferire per quest’anno l’uso dei tablet anche se l’aver relazionato più volte a scuola sul lavoro che i bambini andavano a fare ha sollecitato e incuriositi alcuni docenti che si sono avvicinati per conoscer meglio tale sperimentazione.
Future plans and wish list (max. 750 characters): 
Per il prossimo anno ci piacerebbe che i bambini creassero un video su la giornata della memoria e il giorno della liberazione. I bambini dopo la lettura trasferiscono il racconto con immagini che fanno muovere per poi costruire un video. Far girare questo video tra le scuole e i bambini spiegano sia i contenuti storici di queste ricorrenze sia il modo di come lo abbiano realizzato. Insomma diventare editori di loro stessi pubblicando e condividendo i materiali prodotti, secondo l’antica e sempre affascinante idea della classe-laboratorio di Célestin Freinet.