RECCHIA ANNA RITA

Nome della scuola: 
IC1 PONTECORVO
Città: 
PONTECORVO
Regione: 
Lazio
Disciplina/e Insegnata: 
ITALIANO/TECNOLOGIA/MATERIE PER LA SCUOLA PRIMARIA
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono una docente di scuola primaria , in servizio dal 1983 e ormai molto vicina al pensionamento (che si prevede tra 4 anni) ,ma con ancora grande passione e curiosità per questo lavoro. Fin dai miei primi passi in questo mondo ho sempre cercato di utilizzare metodologie motivanti e di innovare , di anno in anno, le mie azioni didattiche.Per questo ho sempre seguito corsi che in qualche modo potessero darmi degli input da utilizzare poi con i miei alunni.Negli anni della nascita dei "moduli" e dei nuovi programmi mi sono anche buttata in semplici sperimentazioni nell'ambito di percorsi organizzati dal CIDI che mi hanno dato l'opportunità di prendere contatti con scuole anche al di fuori del mio territorio. Il punto di svolta nella mia azione di continua innovazione avviene nel 2005 quando , dopo un'esperienza di lavoro collaborativo online con una scuola argentina che portò alla scrittura di un musical pubblicato poi da Seneca edizioni, sono entrata nella piattaforma etwinning che proprio in quell'anno veniva lanciata. La piattaforma etwinning mi ha dato la possibilità di innovare continuamente la mia didattica attraverso lo sviluppo di progetti online in collaborazione con scuole italiane ed europee. Molti di questi progetti hanno ottenuto riconoscimenti di qualità nazionali ed europei , alcuni dei quali si sono trasformati in Progetti Comenius, di cui sono stata coordinatrice , che hanno dato la possibilità ai miei alunni (bambini tra 8 e i 10 anni) di viaggiare in Europa e di entrare in contatto con bambini di altri paesi Europei. Lavorare su progetti europei mi ha permesso di lavorare sempre in un'ottica di innovazione proponendo modelli didattici e organizzativi sempre più centrati sulla cooperazione, condivisione e soprattutto sulla partecipazione attiva degli alunni che da semplici fruitori si trasformavano in creatori del sapere sviluppando cosi competenze di tutti i tipi da quella sociale, a quella imprenditoriale passando per le competenze disciplinari.(Sul sito della scuola alcuni esempi di attività create autonomamente dagli alunni nell'ambito di progetti europei Etwinning mi ha anche dato la possibilità di vivere continue esperienze di formazione sia di tipo formale (corsi, seminari, learning events) sia informali attraverso il continuo confronto con altri docenti .All'interno della piattaforma etwinning mi è stato riconosciuto , dall'Agenzia nazionale, anche il ruolo di Ambasciatrice e quindi di formatrice che porto avanti dal 2010 . Grazie a questo ruolo condivido le mie esperienze e guido i docenti che vogliono provare l'esperienza di un progetto europeo che porti innovazione e motivazione nella didattica quotidiana. Formatrice anche all'interno della mia scuola , ho supportato diversi docenti nello sviluppo di una didattica più nuova e partecipata da parte degli alunni al punto che, oltre a numerosi Quality Label nazionali ed europei, sono stati vinti due Premi nazionali etwinning e la mia scuola da quattro anni è Scuola Etwinning, cioè le viene riconosciuta una certificazione in quanto Istituto in cui viene promossa una cultura dell'innovazione basata su un approccio multiculturale, collaborativo e inclusivo anche grazie all'utilizzo di nuove tecnologie. Il PNSD del 2015 ha dato ulteriore spinta alla mia voglia di innovare: l'utilizzo delle nuove tecnologie nella mia didattica era già presente nei vari progetti che portavo avanti. Il tinkering, Il coding , il pensiero computazionale ,la gamification, l'uso e la creazione di semplici App erano già dentro la mia metodologia , ma con le proposte del Pnsd vengono implementate e maggiormente sostenute , così anche la robotica , la modellazione, la stampa 3D ,la realtà aumentata diventano strumenti quotidiani anche per la crescita consapevole di un'autonomia digitale . Negli ultimi anni ho partecipato come docente esperto ai vari Pon sul digitale , ho partecipato con gli alunni , in qualità di coordinatrice, al Premio scuola digitale 2020, ottenendo il primo posto nella fase provinciale con un progetto di robotica educativa. Con le mie classi, nell'anno scolastico 2018-2019, ho partecipato alla sperimentazione Minecraft in cui gli alunni divisi in gruppi hanno ricostruito digitalmente edifici dell'antica Roma. Sono stata responsabile della sala atelier della nostra scuola che siamo riusciti a realizzare con un progetto di crowdfunding alla cui organizzazione ho partecipato. Nella primavera del 2020 sono stata co-progettista di un progetto del mio Comune "Io, la mia vita, il mio ambiente e l'Europa" , finanziato dalla Regione Lazio per sostenere iniziative per la promozione nelle scuole delle politiche europee, della cittadinanza e dell'integrazione europea. Inoltre ho partecipato alla progettazione di percorsi per accedere ai bandi STEM ( percorso approvato )
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
Quando è arrivata l'emergenza da Covid -19 con relativa chiusura delle scuole stavo lavorando su due classi prime della primaria e mi trovavo in un momento in cui le autonomie operative stavano appena prendendo forma e le attività finalizzate allo sviluppo delle autonomie degli alunni relative agli strumenti digitali non erano state ancora avviate. La fase iniziale della DAD in generale è stata una fase piuttosto complessa per tutta la scuola .Da subito è stato evidente che le tempistiche e le caratteristiche della lezione frontale non potevano esser utilizzate per la nuova realtà che stavamo vivendo .Quindi diciamo che personalmente ho lavorato da subito su due livelli che però si sono intersecati tra loro .Il primo livello è stato quello di restare in contatto con le famiglie e con gli alunni da subito utilizzando i mezzi più immediati( messaggistica veloce sui telefonini , con video e semplici messaggi ) .I genitori che normalmente nella mia metodologia sono sempre coinvolti sia in attività extrascolastiche che nelle attività didattiche, avevano già dei contatti diretti con le docenti e quindi abbiamo affrontato e ragionato insieme per presentare la situazione ai piccoli alunni.Le attività che avevamo avviato nei progetti etwinning in atto sono state di grande aiuto perchè avevano già abituato i bambini ad un lavoro di condivisione che andava al di là dello spazio classe Nello stesso tempo ,mentre sull'altro livello(diciamo quello ufficiale degli interventi scolastici) mi attivavo con le colleghe e con la dirigenza per decidere azioni comuni , avviare classi e piattaforme ufficiali di comunicazione e condivisione ,registrare tutorial per le colleghe meno esperte, ho attivato subito il libro digitale e prodotto tutorial per i genitori che supportavano costantemente i bambini nell'uso dei device e dei libri digitali. Ho inoltre utilizzato piattaforme dedicate per attività online . La gamification e il controllo remoto dei device sono state azioni vincenti per veicolare contenuti , per motivare gli alunni e rendere interattive e non passive le lezioni online. Sono stati richiesti compiti di realtà per sollecitare un coinvolgimento attivo degli alunni ed utilizzato documenti condivisi per realizzare prodotti comuni
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
L'educazione del futuro....Mi piacerebbe che la figura del docente fosse sempre di più quella del "facilitatore", cioè una figura che possa aiutare studenti di tutte le età a sviluppare competenze e a trovare il proprio senso della vita, mi piacerebbe che fosse una scuola del Sapere, del saper fare e del saper essere. Una scuola che sostenga il pensiero logico ,critico nel rispetto dei diritti umani, dell'uguaglianza di genere in un'ottica di promozione della cultura della pace e della valorizzazione delle diversità così che i giovani diventino "agenti del cambiamento"(Agenda 2030 target 47). Una scuola che creda nell'"I care" di Don Milani e che non lasci indietro nessuno- Mi piace pensare a d una scuola del futuro in cui i docenti(ed io lo spero fortemente) siano loro stessi "agenti del cambiamento". Se dovessi visualizzare in un'immagine la mia visione di educazione per il futuro sceglierei queste parole :.....Il maestro che passeggia all'ombra del Tempio...se è davvero saggio non vi invita ad entrare nella casa della sua sapienza ,ma vi guida sulla soglia della vostra mente... K.Gibran