Olimpia Amoruso

Nome della scuola: 
Liceo scientifico A.M. De Carlo
Città: 
Napoli
Regione: 
Campania
Disciplina/e Insegnata: 
Inglese
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono una docente di Inglese, attualmente insegno in provincia di Napoli, in un liceo scientifico. Insegno da oltre 25 anni, ho iniziato a 18 anni in una scuola primaria di Napoli , dopo 17 anni di precariato in scuole di " Frontiera ", dove ogni giorno il primo obiettivo era portare gli alunni a scuola , motivarli a restare e prepararli alla vita; sono entrata in ruolo a Bologna. Insieme al mio ricco , ma non pieno, bagaglio esperenziale ho iniziato un nuovo percorso . La scuola affidatami era un plesso situato nella " Cirenaica" , non sapevo cosa volesse dire questo termine , mi dissero : ... conoscerai gli alunni e capirai. La Cirenaica era praticamente un rione popolare con una forte presenza di persone di recente immigrazione; qui i problemi di povertà e di esclusione sono molto sentiti. Gli alunni avevano un disperato bisogno di attenzione, non erano abituati a sentirsi dire di no, non sapevano quale fosse il confine tra ciò che era lecito e ciò che non lo era. Il lavoro di squadra in questo caso è stato indispensabile, la formazione e la collaborazione con gli enti locali è stato un valido supporto. La scuola non può essere un'isola! Ho iniziato una nuova formazione professionale, avevo bisogno di nuove metodologie e strategie di intervento per dare il meglio ai miei nuovi piccoli studenti. Coding, robotica educativa e creativa, elettronica educativa, sono state le mie "armi positive" per poter vincere questa sfida. Ovviamente in collaborazione con gli enti locali creammo dei momenti di aggregazione anche al di fuori della scuola, sia per i piccoli alunni e sia per i loro genitori. Considero questa esperienza, un grande tesoro. Ancora oggi, seguo questa scuola con corsi di formazione per i docenti che insegnano lì. Da 5 anni ho ottenuto un passaggio di ruolo alla scuola secondaria di secondo grado. Sono tornata a Napoli, ma resto una docente di "Frontiera". Considero, la formazione per il docente, l'arma vincente! Gli alunni cambiano, la vita si modifica , la scuola necessita sempre di essere rinnovata , ma soprattutto, deve essere sempre più inclusiva. Attualmente, oltre a seguire corsi di formazione da discente, sono io stessa formatrice di didattica innovativa e inclusiva e sono coach di intelligenza emotiva nella scuola. Sono sempre impegnata in metodologie didattiche innovative che sperimento e utilizzo nel mio contesto lavorativo, un contesto molto difficile. I miei alunni , sono sempre il centro della mia didattica , li conosco perfettamente e per ognuno di loro disegno un percorso da seguire , insieme a loro arriviamo ad esprimere le loro potenzialità. Ho voluto diventare insegnante con tutte le mie forze, ho affrontato un percorso difficile, ma è la scelta di chi pensa di poter nel suo piccolo cambiare il mondo. Continuo a considerare questo lavoro un privilegio. Ho davanti i futuri cittadini: se rimarrà loro qualcosa del mio insegnamento avrò centrato il mio obiettivo».
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
L’emergenza coronavirus ci ha costretti tutti a casa per molto tempo. La scuola ha svolto il programma attraverso la didattica online tra difficoltà e opportunità.L’emergenza COVID-19 ha messo tutto il mondo a dura prova, ma la scuola non è crollata, è restata in vita grazie alle tecnologie come computer, smartphone, tablet, e grazie a queste siamo andati avanti col nostro percorso. Ad ottobre 2020, ho iniziato, una collaborazione con Fondazione Mondo Digitale, partecipando al loro progetto " La scuola del noi". Un percorso al quale ho dato tutta la mia esperienza come formatrice , ma da cui ho anche appreso molte nuove strategie di intervento in questo clima di didattica online. Insieme ad altre tre colleghe di scuole in altre regioni e con la coordinazione di un'esperta di Fondazione Mondo Digitale, abbiamo elaborato UDA con nuove metodologie didattiche che potesse essere di aiuto non solo a noi, ma anche ad altre colleghe di tutta Italia per affrontare con competenza la nuova scuola. Dopo la sperimentazione, andata benissimo, l'abbiamo condivisa con tutte le docenti di tutta Italia attraverso un webinar organizzato da FMD. L'esperienza di collaborazione è stata portata nelle nostre scuole , in tal modo , nulla ci ha colto impreparati.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
Sono certa che Il futuro dell’educazione dipende anche dalle competenze digitali, penso che le competenze digitali sono cruciali come fattore abilitante dell’intero sistema educativo, sia gli studenti che gli insegnanti necessitano di miglioramenti significativi per essere pienamente idonei all’era digitale. Si deve passare, in sostanza, dal vecchio approccio tradizionale ad una nuova “vision” della didattica che possiamo sintetizzare in “Educazione 4.0”. In conclusione, il Coronavirus ha sconvolto la nostra vita di tutti i giorni. Fino a che non sarà completamente debellato avremo situazioni alterne di didattica in presenze con didattica a distanza. Questa grande catastrofe ci lascerà tanti ricordi brutti ed indelebili nella nostra mente, una esperienza che mai avremmo voluto ma che ci ha fatto cambiare. Per questo sarà importante non disperdere le opportunità che questa emergenza ci ha dato, una di queste è la possibilità di promuovere un modello diverso di scuola: Gli investimenti già stanziati e quelli previsti nei prossimi mesi da piano di Recovery Fund dovranno essere spesi bene, altrimenti sarà l’ennesima occasione persa. investire bene per valorizzare il capitale umano è una sfida strategica da cogliere e vincere per il futuro del nostro Paese.