ASARO ANGELA MARIA

Nome della scuola: 
ISTITUTO COMPRENSIVO BORSELLINO -AJELLO
Città: 
MAZARA DEL VALLO
Regione: 
SICILIA
Disciplina/e Insegnata: 
LINGUA INGLESE
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Sono un’insegnante a fine carriera ma, molto motivata all’aggiornamento e alle sfide che il contesto scolastico pone annualmente. Ho scelto di lavorare in una scuola a tempo pieno, nata come scuola sperimentale, che da sempre opera in una realtà complessa del centro storico di Mazara del Vallo, meta di immigrazione maghrebina dagli anni 60. La popolazione scolastica si è arricchita di studenti slavi dopo la guerra del Kossovo. Classi aperte, insegnamento per piccoli gruppi, attività laboratoriali, peer-to-peer, corsi di alfabetizzazione per gli stranieri ma, soprattutto lavoro di squadra come docenti, le strategie adottate per soddisfare le esigenze di un’utenza così ricca di differenze. All’inizio di ogni anno scolastico noi vecchi docenti abbiamo affiancato i nuovi nominati per trasmettere il nostro modus operandi. La scuola non solo laboratorio di apprendimento, ma occasione per attività "elettive”. Con l’arrivo di PON e POR è arrivata la possibilità di aprire la scuola anche in estate e al territorio. Ci siamo fatti carico di alfabetizzare i genitori stranieri, di istituire laboratori di tappeti, scacchi, pittura, ceramica, cucina, fiere e mostre per autofinanziare le attività. Decidiamo di concedere gli spazi esterni della scuola, negli orari non curriculari ,alle suore francescane che si occupano dei figli dei nuovi immigrati . Per oltrepassare i confini nazionali con un collega sperimentiamo etwinning e da lì il “ LIFELONG LEARNING PROGRAMME”. All’arrivo dei partners tutta la scuola diventa " internazionale", alunni, genitori, personale ausiliario, come una grande famiglia. Avvio gli esami di certificazione linguistica, le rappresentazioni teatrali in L2, mini stage all’estero, parallelamente alla collega di francese. Ormai la nostra scuola non può fare a meno di questo aprirsi in presenza e virtualmente. Ho sempre parlato di me al plurale perché considero la mia scuola non solo il mio luogo di lavoro ma soprattutto,un luogo di relazioni , di collaborazione, di affetti e di crescita culturale.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
La DAD ci ha colti di sorpresa ma, nella mia scuola, alcuni colleghi utilizzavano già GOOGLE CLASSROOM. Alla chiusura Il team digitale ci ha dato indicazioni su come creare una classroom e fare video conferenze ed in modo un po' empirico abbiamo affrontato la situazione, come una sfida, mettendo in campo la voglia di sperimentare, di apprendere, provando a fare da tutor a colleghi meno tecnologici, con risultati davvero apprezzabili. Grazie alla partecipazione ai PON ed ERASMUS la scuola aveva dei tablet e computer disponibili; la Dirigente si è attivata per darli in comodato d’uso agli alunni in difficoltà mentre l’amministrazione ha fornito gratuitamente la connessione ad internet. Noi docenti ci siamo spesi senza risparmiarci in tutte le ore del giorno e della sera per rispondere a quesiti, dubbi, accettare compiti fuori orario anche con what’s up. Anche a distanza abbiamo lavorato al progetto Erasmus, con la collaborazione di alcuni genitori e la competenza di un alunno, abbiamo prodotto un video su Mazara usando il programma Sony Vegas, con gli spezzoni inviati dai singoli alunni. La DID è stata tutt’altra cosa; il team digitale ha dato account istituzionali ad alunni e docenti, ha organizzato un corso di formazione online e in presenza sull’uso della piattaforma G-SUITE per usare al meglio MODULI e DOCUMENTI, per svolgere anche lavori collaborativi con gli alunni e test di verifica a distanza . I video tutorial sono pubblicati su YOU-TUBE. Abbiamo organizzato anche ricevimento on line dei genitori con GOOGLE CALENDAR rimodulato il calendario settimanale e svolto le lezioni pomeridiane in video conferenza. Io ho svolto un laboratorio online etwinning legato al progetto Erasmus “ THE GAME OF VALUES” che si conclude ad agosto ’22 ed uno in una classe seconda “HOME:MY COUNTRY” con numerosi partners ed utilizzato vari web tools come VOKI, QUIZZIZ, CANVAS,QUIVER,JOOMAG,KAHOOT, GENIAL.LY.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
La DAD del 2020 e la DID del 2021 ci danno l’occasione per riflettere sul futuro del sistema scuola. Credo che da questa necessità sia nata l’opportunità di una didattica che non può più fare a meno di questo filo diretto con l’alunno. Conosciamo i punti di forza delle lezioni in presenza ma, ampliando il tempo scuola, la didattica da remoto ha consentito agli studenti di gestire privatamente il rapporto con il docente e i tempi di applicazione. Come insegnante di inglese mi piacerebbe tornare ad avere 3 classi al posto di 6, per poter curare le molteplici esigenze degli studenti e poter mettere in campo strategie adatte (dislessici, disgrafici) perché attualmente è davvero difficile. Anche i dirigenti non possono gestire scuole di 1.100 alunni se vogliamo una scuola di qualità. Personalmente ho sempre utilizzato la rete per i progetti Erasmus, la piattaforma etwinning e web-meeting con i partner stranieri e credo che tutte le scuole dovrebbero avere la possibilità di un confronto diretto con altre realtà per conoscere altro, comprendere il diverso e uscire dal provincialismo.