ANTONELLA OGNIBENE

Nome della scuola: 
I.C" PIRANDELLO- S.G. BOSCO" CAMPOBELLO DI MAZARA (TP)
Città: 
CAMPOBELLO DI MAZARA
Regione: 
SICILIA
Descrivere la propria storia di educatore, di impegno, innovazione e determinazione legata al proprio contesto scolastico: : 
Salve mi chiamo Antonella Ognibene e sono una docente a tempo “indeterminato di scuola primaria su sostegno in servizio presso l’I.C Pirandello -S.G. Bosco” di Campobello di Mazara (Tp). Insegnare per me è sinonimo di ricercare, mettendo le teorie didattiche al servizio di un apprendimento inclusivo e su misura. In ciò il digitale mi è di grande supporto, così come il lavoro in sinergia con colleghi che sperimentano con consapevolezza e intraprendenza, migliorando di anno in anno la capacità operativa di ogni istituto. Durante questo periodo di emergenza Sanitaria ho cercato di improntare la mia attività educativa e didattica anche e soprattutto sul Coding, molto apprezzato dai miei alunni e dai miei colleghi per tutte le attività che ho proposto. Ho Cercato di far sì che le attività avessero un valore prettamente originale, genuino e particolare poiché l’educazione è un infinito campo di intervento, in cui l’obiettivo principale è quello di far emergere risorse innovative. Io da” brava educatrice” ho cercato di “Tirare fuori”, ciò che di Particolare potrebbe esserci dentro ognuno dei nostri piccoli alunni. La mia scuola, sulla base di tali impegni educativi, ha esplicitato la propria azione didattica attraverso un curriculum verticale, per accompagnare i suoi allievi lungo il loro percorso di crescita, per scandire e valorizzare i delicati e fondamentali momenti di passaggio che ogni alunno vive con il proprio modo di sentire, di percepire. Dare continuità al percorso dalla scuola di infanzia, alla primaria e alla secondaria inferiore, e offrire una continuità sul piano educativo, didattico e metodologico significa mettere gli allievi nella condizione di consolidare lo sviluppo di competenze in modo coerente e progressivo. L’attività didattica è stata sempre orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, rigida, e necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari. Gli obiettivi di apprendimento sono veicolati nelle attività didattiche in un’ottica di processo, di scambio e interrelazione. Le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni. Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi. Nel nostro curricolo, l’insegnamento per competenze - lo sviluppo di conoscenze (i saperi) e di abilità ad esse connessi è sostenuto da una grande attenzione allo sviluppo delle capacità logiche e cognitive; per seguire questo orientamento educativo la programmazione della didattica definisce gli obiettivi di apprendimento, e, attraverso un approccio trasversale si concretizza in azioni didattiche attivate all’interno dei campi di esperienza (nella scuola di infanzia) e delle discipline (nella primaria e nella secondaria superiore), realizzando per ogni allievo i traguardi fissati per il percorso scolastico del primo ciclo Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione), le otto competenze chiave europee per l’apprendimento:  comunicazione nella madrelingua;  comunicazione nelle lingue straniere;  competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;  competenza digitale;  imparare a imparare;  competenze sociali e civiche;  spirito di iniziativa e imprenditorialità;  consapevolezza ed espressione culturale. La risposta per me è stata una sola: la passione e l’amore per l’infanzia/primaria, per questo mondo incontaminato dove ogni rapporto è autentico, ogni gesto spontaneo, ogni sorriso puro, ogni abbraccio sentito, ogni parola ingenua. Tutti questi valori in cui ho sempre creduto fortemente sono difficilmente rinvenibili in altri contesti lavorativi. Inoltre, il sentirmi parte integrante in un processo di crescita, accompagnare per mano i bimbi a diventare ogni giorno più grandi ed autonomi attraverso il gioco, la cura personale e l’apprendimento, è una delle soddisfazioni più grandi che si possano provare, per il fatto che si sente nel più profondo una sensazione di utilità sociale che consente di andare a dormire a fine giornata soddisfatti, ancor più perché i frutti dell’impegno arduo si raccolgono presto, dal momento che i più piccoli imparano e mettono in pratica subito quanto appreso. E’ molto bello seguire gli sviluppi dei bambini, notarne i progressi, carpirne le difficoltà ed intervenire, se necessario, sia dal punto di vista comportamentale che emozionale. Tante soddisfazioni emergono da un gesto d’affetto che proviene da uno di loro. Si riempie il cuore e si ha come l’impressione di essere più ricchi interiormente. Spero solo che un domani anche loro potranno ricordarsi di me, di noi, di tutto l’amore e l’entusiasmo che mettiamo nello stare loro vicini, con la speranza che siano sempre felici, autonomi e pronti ad affrontare il futuro nel migliore dei modi.
Descrizione di come è stata affrontata l’emergenza da COVID-19 con i propri studenti:: 
La scuola è stata una delle prime istituzioni a dover adottare misure di prevenzione per fronteggiare la diffusione del Covid-19. La sospensione delle attività didattiche in presenza non ha richiesto solamente il ripensamento della didattica e la ridefinizione delle modalità di insegnamento-apprendimento a distanza, ma ha anche interrotto improvvisamente la partecipazione a un contesto socio-educativo fondamentale per bambini e ragazzi, stravolgendo routine funzionali ai percorsi di crescita di ciascuno. Quando avverrà, il rientro a scuola completamente non potrà configurarsi come semplice ripresa delle attività didattiche in presenza, ma dovrà prefigurare spazi e modi, adeguati alle varie fasce di età, con cui ri-significare tanto l’esperienza vissuta nei mesi di sospensione quanto il ritorno a una normalità che sarà necessariamente differente da prima. Alla luce dell’importanza psicologica e pedagogica della relazione educativa insegnante alunno, che in una prospettiva sistemica costituisce la “chiave di volta” dei percorsi evolutivi non solo in condizioni di sviluppo tipico ma soprattutto in situazioni di rischio e vulnerabilità, si intende proporre un supporto alle scuole per affrontare questa esperienza, con particolare attenzione alla gestione dei vissuti e delle emozioni che tutti hanno affrontato in questo complesso periodo. Verrà affrontata, insieme a insegnanti e dirigenti scolastici, la soluzione di criticità che riguardino gli aspetti inclusivi della progettazione didattica e della sua realizzazione, con particolare riferimento alle modalità della didattica a distanza. Si potrà trattare sia di criticità emergenti nel caso di studenti con disabilità, con disturbi specifici o ancora con difficoltà di apprendimento, sia di problematiche più generali, legate alla progettazione ed alla realizzazione di attività didattiche nella classe virtuale, che permettano di coinvolgere tutti gli studenti in modo equo e inclusivo. Verranno appositamente elaborate insieme agli interlocutori soluzioni originali nell'ambito della didattica speciale, o, a seconda dei casi, verrà proposta l'applicazione di strumenti ed esperienze già realizzati in altri contesti. L’esperienza legata alla gestione del Coronavirus ha comportato anche una importante modificazione nei contenuti e nelle modalità di lavoro. Nel giro di poco tempo si è stati costretti a stravolgere il rapporto con l’oggetto di lavoro, le relazioni con i colleghi, con l’organizzazione di appartenenza. Questi aspetti hanno una forte influenza sul proprio benessere soggettivo e professionale.
Descrivi la tua visione di educazione per il futuro: 
In periodi di incertezza estrema come è quello che stiamo vivendo, riflettere sulle scelte e sulle decisioni, politiche, amministrative o personali, diventa necessario per non perdere completamente la bussola. Decidere significa scegliere e le scelte fanno riferimento, troppo spesso lo vediamo, a liste di opzioni che riguardano quasi esclusivamente gli aspetti tecnici delle questioni e delle situazioni. Ma cercare di prefigurare una visione di come sarà il futuro non si esaurisce nell’aggiungere o nel togliere e poi vedere come va: serve sgombrare il campo da ragionamenti meccanici riconducibili all’utilizzo massiccio di procedure algoritmiche, prendendo atto della situazione in cui si trova, ad esempio, il mondo dell’istruzione-educazione-formazione nel presente per pensarlo nel futuro, con rigore ma anche con speranza. Io cercherò di orientare la mia attività educativa sul pensiero computazionale e sullo sviluppo dell’ intelligenza emotiva per cercare di coinvolgere maggiormente alunni e docenti.