Alfonso D'Ambrosio

Descrizione della propria visione di scuola innovativa ed inclusiva: 
Esistono scuole che si dicono innovative perché magari sono in contesti privilegiati che offrono spazi ed opportunità diverse rispetto ad altre aree del paese. È davvero così? Occorre passare dalla logica di una innovazione improvvisata o affidata alla sorte geografica, ad una innovazione che si fonda su processi sistemici di qualità e su azioni scalabili e replicabili. Occorre uscire dalla logica di una scuola social (dove si grida all'innovazione o alla bravura su chi fa foto e video migliori) , dove tutti possono dire di aver fatto gol, in qualsiasi momento e con regole improvvisate, per discutere non se fare gol ma come fare squadra e agire in maniera inclusiva. Occorre uscire dalla logica che un uomo solo a scuola possa fare la differenza ed iniziare a capire come lavorare uniti per valorizzare le differenze di ciascuno. Se la scuola è la priorità, allora occorre investire perché tutte le scuole siano di qualità. Io ci credo e credo esistano percorsi e processi (prima di tutto basati sulla condivisione, su cui ho basato il mio lavoro da docente prima e dirigente ora) perché tutti i bambini possano avere le stesse possibilità. Non è sufficiente avere a disposizione molti strumenti, servono piuttosto proposte per la didattica e cambiamenti nell'organizzazione didattica, amministrativa, strategica, di una Scuola. Una Scuola di qualità è inclusiva, è innovativa, per tutti, è fatta da dati ed evidenze, si interroga sulle proprie azioni ed agisce collaborando e condividendo. Una scuola innovativa e inclusiva è sconfinata, sconfinata come l'immagine di una scuola che sa immaginare, creare, reinventarsi, uscendo dalle proprie mura e facendosi abitare e abitando il proprio territorio. Dal più piccolo quartiere alla provincia rumoroso e piena di luci. Ed in questo percorso nella scuola che dirigo abbiamo incontrato, in maniera a volte invisibile, spesso integrata, le tecnologie digitali, perché, che ci piaccia o meno, indipendentemente se apocalittici o integrati, le tecnologie digitali a scuola tracciano un percorso di senso educativo, prima di tutto che di innovazione; tecnologie che a scuola hanno un senso in termini di interazione e costruzione di percorsi, prima di tutto che in termini di una mera "connessione" Una connessione che nelle scuole non può e non deve ridursi ad un semplice confronto, ad esempio, tra genitori ed operatori della scuola che, come in un salotto tra conoscenti, ciascuno dice la propria opinione sopportando (o mal sopportando) quella degli altri. E così nei laboratori dell'inciampo la scuola traccia un percorso di senso dove ognuno permette all'altro di confrontarsi con idee altrui, per scoprire le criticità e le opportunità delle proprie. Parliamo di una comunità educante basata sul pensiero critico e costruttivo. Penso che se tutto questo lo ha fatto una piccola scuola di provincia, come quella che dirigo da pochi anni, allora possono farlo tutti. In fondo è solo facendo un passo indietro e camminando insieme che si va lontano. NB in questi anni molta parte della mia comunicazione si è spostata sui social. Ad oggi sono amministratore di un gruppo per Dirigenti Scolastici e staff (Dirigenti Scolastici. Progetti e Idee), che insieme a Didattica Steam con Arduino e Tinkering a Scuola di Creatività, costituiscono gruppi con oltre 10mila utento. Mi occupo anche della gestione dei meeting reali e visrtuali. Durante la mia dirigenza ho fatto e creato reti (da Scuole Dada, A scuole Green, di cui la scuola che dirigo è referente provinciale, passando per la formazione dei docenti, in rete con le principali scuole del territorio). Ad oggi mi sento un Dirigente Scolastico atipico, perchè entro nelle classi, faccio ancora lezione con i bambini, a suon di robot, circuiti morbidi e tanto altro. Formo gratuitamente i miei docenti. Credo che il fine ultimo della scuola sia questo: dare a tutti i mezzi, le possibilità per curvare, anche solo di 1 grado dalla propria condizione, dal proprio percorso. E permettere a tutti di fiorire. https://www.positizie.it/2021/03/25/vo-preside-va-a-prendere-accompagna-scuola-in-macchina-studenti-disabili/
Descrizione dei traguardi ad oggi raggiunti con la tua comunità educante: 
Sono dirigente scolastico dal 1 settembre 2019 (prima ero docente di Matematica e Fisica nella scuola secondaria di I grado) e descrivere le cose avviate ed attuate , anche solo in 2 anni di dirigenza, significa avere a disposizione decine di pagine. Dirigo una scuola su 3 comuni, 9 plessi. 3 Infanzie 3 primarie e 3 secondarie di i grado. Provo a descrivere con dati ed evidenze i processi attuati dal Dirigente Scolastico. Ambienti di apprendimento Dal 2019 ad oggi (ottobre 2021) gli ambienti di apprendimento innovativi sono passati da 4 agli attuali 32. In particolare è stato vinto il Bando nazionale Biblioteche scolastiche innovative, in rete con altre 5 scuole italiane, e ho portato alla costituzione di ben 3 nuove biblioteche scolastiche innovative tutte dotate di smarttv e accesso ad mLol per 3 anni (in Consip). L'accesso è stato garantito gratuitamente a tutti gli studenti, le famiglie, il personale scolastico. Attualmente è in corso la digitalizzazione della segreteria (anche con tavolette per firma digitale e di documenti), la distribuzione di ereader, nelle 3 biblioteche innovative, insieme ai Tè letterali. Dal 2020 ad oggi sono in corso protocolli di intesa e progetti con le fattorie didattiche del territorio e progetti di pet Therapy con le asl del territorio. E' terminata la realizzazione della sala docenti, un costo di circa di 15 mila euro, grazie a contributi di stakeholder del territorio. La sala ha tecnlogie quali Alexa, Imac, una sala da Tè, con spazi di relax, Spazi di coworking e presentazioni condivise. E’ stato costituito un Fablab, con stampante 3D, plotter ex novo. Un laboratorio di Tinkering e Robotica educativa (da 0 iniziali siamo passato a oltre 100 robot attuali, prettamente Lego, ma anche Halocode). E’ stato avviato un laboratorio open per la primaria con pc Raspberry. Alcune aule sono state dotate di sensori di dati ambientali gestibili da remoto via app, così è possibile conoscere dati quali poveri sottili, umidità co2 etc. dentro le singole classi. Le sale docenti sono state dotate di spazi relax, come cyclette e tapis rouland, spazi di coworking. Sono state costituite ex novo 4 aule a cielo aperto, con sedute in legno, e 2 nuovi orti didattici (in 1 caso produciamo farina, olio, ortaggi del nostro orto che vengono donati a famiglie bisognose) https://www.iclozzoatestino.edu.it/servizi/ambienti-di-apprendimento La scuola dell’Infanzia dell’istituto hanno adottato il modello di Scuola Senza Zaino nel 2020 plesso Lozzo Atestino, innovando profondamente organizzazione e didattica secondo i principi alla base del modello stesso (ospitalità, accoglienza, responsabilità). - La scuola secondaria di primo grado ha adottato l’organizzazione per ambienti di apprendimento/aule laboratorio disciplinari (suddivisi in dipartimenti) Scuole Dada. Nella scuola secondaria è stato adottato, in via sperimentale, l’iPad one-to-one (uno per ciascuno studente): È stato elaborato un curricolo unitario di istituto per tutte le discipline, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, fissando traguardi e obiettivi comuni (declinati anno per anno) e dando vita a commissioni miste tra ordini di scuola per la progettazione didattica. E’ in corso un progetto di sperimentazione per l’introduzione di una programmazione mensile anche nella scuola secondaria di i grado Nel plesso Pascoli primaria di Cinto Eganeo è attuato un modello di “scuola aperta” tutto il giorno, con attività e laboratori di arte, musica (orchestra e lezioni di strumento), teatro, coding e robotica educativa, videomaking e fotografia, pomeriggi alternativi di arte e inglese, corsi di recupero e potenziamento, spazi compiti. È stato realizzato il grande orto didattico e e talvolta sono stati introdotti piccoli animali da cortile (maiale, capre, anatre e galline), al centro di progetti di cura quotidiana degli animali che vedono protagonisti i nostri studenti assieme ai volontari del paese È stato elaborato con l’aulss di riferimento un protocollo di prevenzione per i disturbi specifici dell’apprendimento e l’introduzione di uno sportello di consulenza psico-pedagogica (la scuola ha ottenuto la certificazione avanzata di AID). - Sono state promosse e direttamente organizzate attività di formazione continua per il personale nei principali ambiti di interesse del collegio (didattica, pedagogia, nuove tecnologie, etc.). B Consiglio degli studenti E’ stato istituito il Consiglio degli studenti, un percorso di democrazia e cittadinanza attiva che vede coinvolti gli studenti dalla quarta primaria fino alla terza secondaria di I grado (2 rapprsentanti per classi). Gli studenti sono coinvolti in processi che impattano sul miglioramento degli spazi scolastici, sui rapporti con il territorio (sindaci in primis), sul miglioramento delle pratiche didattiche. C La classe tra le classi Dal 2020 è stato istituito, su incipit del Dirigente , il progetto la classe tra le classi Le attività prevedono prioritariamente, per la scuola primaria, il coinvolgimento delle classi dalla seconda alla quinta primaria (la prima primaria non viene esclusa a priori, ma per il primo anno abbiamo visto che è utile lavorare sul singolo gruppo classe da poco inserito in un nuovo percorso scolastico), mentre per la secondaria sono coinvolte tutte le classi (e con plessi adiacenti anche tra primaria e secondaria)., eventualmente, anche in modalità virtuale se necessario. Le attività di "mescolamento" avvengono per almeno 1 ora a settimana, anche in contesti diversi dalla classe e con gruppi eterogenei, in luoghi distinti (le 2 classi mescolate fanno sostanzialmente 2 attività distinte). Quando 2 classi si “mescolano” gli alunni sono impegnati in percorsi di laboratorio o tutoraggio e potenziamento. I percorsi laboratoriali, al raggiungimento di almeno 10 ore di attività, prevederanno il rilascio di un diploma, a titolo esemplificativo: Diploma di coding Diploma di intelligenza artificiale Diploma di scrittura creativa Diploma di arte creativa Diploma di tutor Diploma di Tinkering Diploma di expert teacher Diploma di artista Diploma di ecosostenibilità Il modello si rileva utile per ripensare il curricolo verticale di istituto, in percorsi di continuità tra primaria e secondaria, per lo sviluppo di competenze soft e percorsi di pcto. C Inserimento nella rete di Scuola Dada , Senza Zaino, Scuole Smart e Scuole Green Con la mia dirigenza la scuola è entrata nella rete di scuole Dada https://www.iclozzoatestino.edu.it/didattica/dada (metodo e modello che è stato adottato contestualmente) in Scuola senza Zaino https://www.iclozzoatestino.edu.it/didattica/scuola-senza-zaino, nella Rete nazionale delle scuole Smart https://www.liceotelesiocosenza.edu.it/rete-nazionale-scuole-smart.html ed è referente provinciale della Rete nazionale delle Scuole Green https://www.retescuolegreen.it/ https://www.iclozzoatestino.edu.it/didattica/scuola-a-cielo-aperto progetto “Una scuola a cielo aperto” nasce nel 2015, nella scuola che dirigo Ic Lozzo Atetsino, su proposta di alcuni genitori, in stretta sinergia con le insegnanti, per dare alla scuola una forte caratterizzazione naturalistico ambientale, valorizzando, nel contempo, il peculiare territorio in cui essa è inserita. Gli insegnanti nelle programmazioni annuali hanno sempre dato spazio ad attività esperenziali e percorsi didattici in grado di valorizzare l’ambiente e le tradizioni del posto, ma tutte queste attività spesso venivano lasciate alla libera progettazione dei singoli docenti. Con il macroprogetto si è voluto dare unità e coerenza alla progettazione del plesso, un Project work capace di includere tutte le discipline con un unico grande tema comune. Dopo una attenta analisi dei bisogni sociali e formativi dei bambini e dei ragazzi che vivono in questa bellissima zona del Parco regionale dei Colli Euganei, ma che con la sua conformazione geografica limita gli scambi comunicativi e i momenti di aggregazione, le insegnanti hanno iniziato a pensare davvero alla scuola come ad una grande agenzia educativa del territorio. La scuola doveva dare risposte ai bisogni di socializzazione dei bambini e nello stesso tempo fornire alle future generazioni forti e valide motivazioni per conoscere ed amare il loro territorio, individuarne risorse e sbocchi lavorativi per rinsaldarne le radici di appartenenza e limitare il più possibile il fenomeno dilagante dell’abbandono dei luoghi . Il progetto “Una scuola a cielo aperto” è formato da quattro nuclei tematici: Il Bosco: animali e piante L’uomo tra territorio, storia e cultura Elementi naturali: inquinamento, riciclaggio, energie rinnovabili. L’orto a scuola. Questi nuclei tematici ben descrivono le attività che la scuola può mettere in atto per raggiungere gli obiettivi prefissati e ne rappresentano la struttura portante. Tale progettazione ha subito trovato l’appoggio di tutti i genitori, dell’Amministrazione Comunale e delle agenzie educative presenti nel posto (ProLoco, Parrocchia, agriturismi, associazioni culturali…) e così i percorsi delineati hanno iniziato ad entrare nelle attività curricolari definendole e rendendo il mondo della scuola molto più vicino al territorio e ai vissuti dei bambini perché basato su esperienze concrete. Attualmente la scuola ha collaborazioni a distanza con scuole di New York, con Scuole del vicino territorio e con scuole di altre regioni italiane La Didattica a Distanza (e poi la Didattica digitale integrata) ha restituito una immagine della scuola fatta di tante opportunità (e criticità). Alcune proposte nate durante la Dad possono continuare anche dopo; si pensi allo smartworking per la segreteria, le riunioni degli organi collegiali online (almeno nelle loro versioni di breve durata o pensati come laboratori di formazione), alcune attività formative a distanza. Tra le attività pensate per la Dad e che devono continuare anche nella scuola in presenza, rientra sicuramente il tutoraggio online. Amici in un click è un percorso di Pcto che ha visto gli studenti e le studentesse del Liceo Gullace di Roma fare da tutor (a volte anche di domenica) per gli studenti più piccoli della primaria e secondaria di I grado dell’Ic Lozzo Atestino. Il percorso è stato pensato prima di tutto come supporto e sviluppo delle competenze trasversali oltre che un modo per mantenere la relazione a distanza. Il percorso ha avuto inizio con un’analisi dei bisogni, attraverso un monitoraggio rivolto alle famiglie degli studenti più piccoli. Sono stati istituiti dei docenti referenti che hanno avviato una serie di incontri preliminari, da una parte volti a formare gli studenti più grandi, dall’altra volti a supportare e aiutare le famiglie degli studenti più piccoli. Il percorso si è allargato anche ad alcuni docenti, che per 2 ore a settimana hanno fatto da tutor durante la Dad, promuovendo azioni di partecipazione e inclusione. L’attività dei tutor integra, senza mai sovrapporsi, quanto fatto in classe. Gli studenti interagiscono nelle classroom per 1 ora a settimana tutti insieme, condividendo dubbi, riflessioni, condividono il percorso curricolare e i risultati raggiunti, insieme ai tutor docenti di riferimento (docenti e studenti senior). Lo studente tutor del Pcto lavora a piccoli gruppi (spesso 1 a 1), in modalità prevalentemente sincrona, in una classe virtuale Il docente coordinatore del progetto monitora i percorsi degli alunni, anche attraverso un monitoraggio delle attività e delle presenza ogni quindici giorni. Al tutor è richiesto in particolare di supportare il processo di apprendimento nell’aspetto relazionale, didattico e organizzativo delle attività, avendo cura di: incoraggiare gli studenti, cercando di comprendere le difficoltà specifiche, orientandoli verso le possibili soluzioni; conoscere tempi e stili di apprendimento; promuovere la familiarità con la piattaforma per gestire le attività proposte; conoscere i materiali didattici e i relativi obiettivi formativi, assicurandosi che anche gli studenti ne siano consapevoli; fornire supporto nella fruizione e nella organizzazione dei materiali promuovendo una progressiva consapevole autonomia; facilitare il piccolo gruppo nelle attività e nelle discussioni, stimolando la collaborazione fra pari; promuovere lo sviluppo della competenza imparare a imparare affinché l’alunno utilizzi le proprie competenze per portare a termine i compiti assegnati; promuovere, in base alle diverse età, una visione metacognitiva del proprio percorso di apprendimento che, nel tempo, possa permettere loro anche di assistere altri studenti (peer to peer). D Creative.lab: una startup in ogni scuola E’ lo spinoff dell’Ic Lozzo Atestino. La nostra scuola offre spazi e strumenti per avviare startup, imprese, fornire opportunità ad assoziazioni del territorio. E’ in corso una rete di scambio di strumenti anche con scuole viciniore alla nostra Progetto https://www.iclozzoatestino.edu.it/didattica/blog/116-partito-creative-lab E I Patti educativi di COmunità. Completamente avviati nella fase iniziale della dirigente, oggi dopo 2 anni costituiscono uno dei nostri fiori all’occhiello. Tutto il progetto qui: https://www.iclozzoatestino.edu.it/didattica/patti-educativi-comunita F Spazi di coworking per i docenti A scuola come a casa: organizzare gli spazi di coworking Il dirigente scolastico organizza un gruppo di lavoro che intercetta le esigenze e i bisogni dei docenti affinchè possano lavorare a scuola con le stesse modalità con cui si lavora a casa. Si stabilisce, insieme agli enti locali, un protocollo per una adeguata connessione (meglio se con una banda riservata esclusivamente al personale scolastico). La scuola mette a disposizione un numero di dispositivi (pc o tablet) per il personale docente. Si organizza la sala docente con arredi flessibili e spazi di coworking, riservando anche zone di relax (dalla cucina, all’angolo per il Thè, ad ambienti informali per la lettura e la musica). Si trovano nuovi ambienti per progettare e condividere idee. Si focalizzano spazi e tempi per riunioni di design thinking o di peer education. Orario flessibile In alcuni momenti dell’anno (in relazione al carico di lavoro, in riferimento ad alcuni progetti etc.) può essere utile riorganizzare l’orario sia del personale docente sia della segreteria. La flessibilità oraria, prevista anche dall’autonomia scolastica, favorisce la distribuzione del carico di lavoro, consente la sperimentazione didattica (ad esempio in alcuni momenti può essere utile ri-organizzare l’orario per discipline, o un diverso orario della segreteria). All’orario flessibile si accompagna anche l’utilizzo dello smart working per alcune riunioni. Abitare la scuola per progettare insieme I docenti della scuola dell’infanzia e primaria sono abituati a progettare insieme (alla primaria la programmazione settimanale è obbligatoria), alla secondaria i momenti di progettazione e condivisione si limitano spesso alle riunioni di Dipartimento e a incontri informali tra i “soliti” docenti. All’inizio dell’anno il Dirigente Scolastico condivide con il Collegio un piano di lavoro che possa consentire ai docenti, al termine delle attività didattiche (sostanzialmente il mese di giugno), di vivere la scuola come un luogo di serendipity, dove aggiornarsi insieme ai colleghi, sperimentare delle pratiche didattiche efficaci, condividere qualche applicativo o suggerimento. Il mese di Giugno o anche le ore buche diventano un’occasione anche per rendicontare quanto svolto durante l’anno (insieme al DS, al DSGA, alle figure strumentali) e progettare serenamente l’avvio del nuovo anno scolastico, evitando di fare “tutto di fretta” nei primi giorni di settembre. In questa fase è importante arrivare ad una proposta condivisa dalla maggioranza del collegio, superando le possibili resistenze con proposte funzionali all’azione didattica, ben sapendo che le rivoluzioni si compiono a piccoli passi. E’ utile individuare all’interno dell’organizzazione scolastica delle figure che possano farsi carico delle richieste di supporto e che monitorino lo stato delle proposte. Le attività di progettazione possono riguardare azioni di rinforzo ai patti educativi di comunità, percorsi di formazione interna (giornate pedagogiche), stesura di progetti per il nuovo anno scolastico, peer to peer, preparazione di attività didattiche multidisciplinari, sperimentazioni di tool digitali e tanto altro. La Scuola può fare leva sulla propria autonomia per ridisegnare i propri ambienti come luoghi di benessere, spazi da abitare fuori dall’aula e dall’”ora di lezione” Il percorso, pur complesso, richiede il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica ed una azione di forte leadership diffusa da parte del Dirigente Scolastico G Le giornate pedagogiche: per una formazione sistemica Utilizzando l’autonomia scolastica la scuola che dirigo ha introdotto le giornate pedagogiche. 2 giorni dove le lezioni sono sospese e i docenti si autoformano, anche atraverso mini ted talk, condivisione di buone pratiche etc. Le variazioni al calendario scolastico regionale non possono comportare una sospensione delle lezioni superiore a tre giorni annuali. Ogni adattamento dovrà essere preventivamente concordato con gli Enti erogatori dei servizi connessi alle attività didattiche, auspicando un coordinamento territoriale laddove i servizi interessino una pluralità di istituzioni scolastiche. Nell'apportare modifiche al calendario scolastico, le istituzioni scolastiche devono tener conto delle possibili chiusure disposte dalle autorità competenti es. per eventi imprevedibili sopraggiunti ovvero per utilizzo dei locali scolastici come sede di seggio elettorale. Ogni variazione deve essere comunicata alla Regione, agli Enti erogatori dei servizi di supporto e alle famiglie degli alunni, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche e di supporto e l'ottimale organizzazione delle stesse. Alla luce del quadro normativo, in questa sede proponiamo un modello di sospensione dell'attività didattiche, che chiameremo giornate pedagogiche. I recenti studi sui processi gestionali efficaci nelle istituzioni scolastiche indicano tra questi il trasferimento della conoscenza da tacita ad esplicita all'interno dell'organizzazione (Modello Seci). Se pensiamo alle riunioni degli organi collegiali, agli incontri di Dipartimento, agli incontri di inizio anno scolastico, ci rendiamo conto che è molto difficile organizzare una formazione sistemica, e per tutti gli operatori della scuola, che riesca a trasferire le competenze e le conoscenze dei singoli ai molti. Gli strumenti come l'onboarding, il peer to peer, il Valorigramma, come anche le attività per classi aperte, vanno sicuramente in questa direzione, ma potrebbero non bastare. Se guardiamo alle esperienze estere, notiamo che diverse scuole (ad esempioin Gran Bretagna) sospendono le lezioni per diversi periodi dell'anno, ed in questi periodi i docenti si formano rimanendo all'interno della propria scuola. La proposta di 1 o 2 giornate pedagogiche di fatto va nella direzione di organizzare giornate tematiche dove i docenti della scuola si autoformano su temi individuati dal collegio docenti (in relazione anche al Rav) . Dalla nostra esperienza suggeriamo la sospensione di 1 o 2 giorni durante l'anno, meglio se nel periodo di novembre o dicembre, quando si ha la certezza di avere tutti i docenti in cattedra stabili. Di contro, occorre condividere con i genitori una tale proposta meglio se con un questionario ad ampia adesione. Occorre far capire alle famiglie che se la sospensione delle attività didattiche comporta un disservizio, dall'altra parte una formazione sistemica, tra tutti i docenti della stessa scuola, impatta fortemente sullo spirito di squadra sullo scambio di buone pratiche, sulla progettazione didattica. Le giornate pedagogiche possono prevedere la sospensione anche dei soli pomeriggi e può essere organizzata con sessioni formative da 1 a 2 ore, anche con specifici interventi di esperti del territorio. H On boarding, valorigramma, peer to peer I Introduzione della robotica educativa come disciplina. COn delibera degli organi collegiali la scuola che dirigo ha introdotto la robotica educativa ed il coding come disciplina fin dalla prima primaria La "Robotica educativa" è una scienza emergente che fonde discipline appartenenti sia alle scienze umane sia alle scienze naturali. Nella attività di insegnamento nelle scuole sta diventando un potentissimo strumento di apprendimento e studio per comprendere meglio l'ambiente che ci circonda. La robotica aiuta ad applicare metodi di ragionamento e sperimentazione del mondo per prepararsi al "nuovo umanesimo delle macchine". La robotica esalta la creatività degli studenti, la cooperazione ed il lavoro di gruppo. Si sperimenta "per errore" e si raggiungono obiettivi applicando concretamente il "learning by doing". La robotica è educativa: non solo si studiano i concetti teorici o virtuali, ma si applicano concretamente ad oggetti fisici coniugando il mondo digitale a quello analogico. Con la robotica educativa si ricerca, si sperimenta, si schematizza, si incuriosisce, si stimola la creatività, si rinforza la capacità descrittiva, si sdrammatizza l'errore. La robotica oltre che stimolare le abilità manuali infatti, induce a risvegliare la creatività perché lo scopo consiste nel costruire da singoli pezzi un robot completo, che poi deve essere programmata per svolgere determinati automatismi. A questo riguardo si deve sottolineare che alla robotica si arriva dopo una preparazione adeguata sui linguaggi di programmazione (software), che hanno uno dei loro fondamenti nella logica. Come ha sintetizzato bene un esperto della materia, “la robotica, essendo metaforicamente un'officina, dove si acquisiscono e si mettono in atto delle competenze, dà modo di vedere subito un risultato concreto; inoltre essa coinvolge la sfera creativa. Questi due aspetti fanno sì che con la robotica si attivi la motivazione nei ragazzi.” L Formazione per i docenti Fin dal primo settembre (si trovano tracce in rete) ho formato i docenti della scuola che dirigo , direttamente e gratuitamente, su temi di cui sono esperto (robotica educativa, cofing , making, tinkering, digitale nella didattica, ambienti di apprendimento) Ho introdotto una selezione del personale da Mad attraverso una commissione interna e con colloqui di gruppo in situazione dove emergono le softskill e le capacità di fare squadra al fine di selezionale il miglio personale per la nostra scuola e i nostri studenti. Ho introdotto il Valorigramma. All’interno delle istituzioni scolastiche i lruolo e le funzioni dei docenti e in generale degli operatori della scuola sono disciplinati da strumenti quali organigramma ed il funzionigramma (chi fa cosa e come lo fa). Eppure questi strumenti non ci danno alcuna informazione sulla relazione tra le parti, anzi spesso non fanno emergere i valori (taciti o espliciti) di una organizzazione. Il valorigramma analizza i valori e le competenze che ogni singola persona può mettere a disposizione della scuola. La ricerca ci dice che tra le pratiche , in capo ai Dirigenti Scolastici, che hanno una elevata efficacia vi è il Knowledge Transfer ovvero la capacità di “mobilitare” la conoscenza, di rendere esplicitare e visibile la conoscenza tacita. Ho avviato lo strumento dell’onboarding. https://www.iclozzoatestino.edu.it/servizi/on-boarding Abbiamo siglato negli ultimi 2 anni protocolli di intesa con scuole del territorio per formazione sistemica M Introduzione dei giudizi e abolizioni dei voti nella sec di I grado Attualmente la Scuola secondaria di primo grado, classi prime, ha in corso un progetto di ricerca azione dove sono stati aboliti i voti nelle verifiche intermedie e sono stati introdotti i giudizi come nella scuola primaria (in continuità con essa) M Scuole dell’infanzia Nella scuola dell’infanzia ho accelerato il processo di innovazione, avviando e potenziando l’aula a cielo aperto. E’ in corso di costruzione un nuovo polo 0-6 nel comune di Lozzo Atestino, una scuola super innovativa ed ad impatto ambientale zero. E’ stata introdotta una pista di coding ed educazione stradale a cielo aperto di oltre 600 metri quadrati. Abbiamo avviato i laboratori dell’inciampo. Si tratta di laboratori creativi e generativi che vedono gruppi di docenti discutere su una tematica comune, insieme a figure che hanno ruoli definiti come il controllore dello spazio e del tempo, il mediatore culturale, l'amico critico etc. Nei laboratori dell'inciampo le tematiche che abbiamo affrontato sono state: inclusione, digitale, alleanza educativa con le famiglie. Il laboratorio inizia solitamente con una serie di domande condivise su un file di scrittura editabile (ad esempio: quali le volte in cui mi sono sentito in difficoltà con il digitale? Cosa è per me il digitale? Una esperienza significativa con il digitale che mi ha visto coinvolto attivamente? ). La conduzione del laboratorio funziona molto bene in approccio design thinking. Condotto in modalità online o in presenza, ogni percorso può essere sviluppato in 2 fino a 5 incontri massimo. I laboratori dell'inciampo sono un percorso di formazione per adulti, dove i protagonisti riflettono con obiettività sui loro percorsi, attraverso un linguaggio informale descrivendo obiettivi, criticità, orizzonti di senso possibili. N le relazioni con il territorio Il territorio è visto come una risorsa, una opportunità per i nostri studenti. Lo è ancora di più nella nostra scuola. Dai patti educativi di comunità, fino ai nonni ortolani, fino all’introduzione di piccoli animali domestici (nel 2019 ho portato una incubatrice elettrica per la nascita dei pulcini). O Funzione strumentale Didattica innovazione e Commissioni Inclusione SOno le figure ad hoc che si occupano della formazione sistemica della nostra scuola Attualmente il territorio rafforza le progettualità della scuola sia attraverso contributi economici sia attraverso azioni volontarie (servizi educativi) O Comunicare La nostra scuola comunica attraverso il canale Telegram Il canale Telegram dell'Ic Lozzo Atestino: https://web.telegram.org/#/im?p=@iclozzoatestino Che insieme al Canale Didattica e notizie informali rende la comunicazione con le famiglie costante e trasparente. Ho fatto installare sanificatori in ogni aula ed impianti vmc, oltre a sperimentazioni con fotocatalisi con 2Gnanotech e vernice antivirale con Vestatis GMBNH (tutte esperienze rintracciabili in rete Ho implementato la metodologia CLil, ed è in corso l'approccio MLTV e DEBATE. Il mio atto di indirizzo, pubblicato sul sito ancora a 3 capisaldi l'organizzazione scolastica: formazione, innovazione e ambienti di apprendimento. https://www.corriere.it/scuola/medie/21_marzo_17/vo-euganeo-preside-bussa-porta-vieni-scuola-me-048754ac-872c-11eb-83f9-db14ce9af997.shtml
Descrizione di come è stata gestita l’emergenza sanitaria nelle propria scuola/scuole: 
Antefatto Il 21 Febbraio 2020 alle ore 18.30 mi chiama il Sindaco di Vo’, Giuliano Martini, e per annunciarmi la disposizione urgente di chiusura dei plessi scolastici della piccola cittadina immersa nel verde dei colli euganei. Vo’ ha un positivo al Covid19 e i giorni successivi , tracceranno la portata di quella telefonata. In serata, la stessa decisione viene presa dagli altri due sindaci dei plessi dell’Ic Lozzo Atestino. Dopo pochi giorni, vista la gravità dei fatti e prospettando una chiusura molto lunga, ho riunito i miei docenti: in breve decidiamo che la Scuola non può rimanere ferma. Siamo da sempre scuola comunità, scuola che si preoccupa, che ha cura, scuola che arriva e che non aspetta. Dobbiamo fare qualcosa, occorre restituire volti e voci, occorre tirar fuori il nostro differenziale educativo. In meno di 24h viene “virtualizzata” la segreteria (VPN con software gratuito), creato le prime classi virtuali e gli account dei principali utenti su Microsoft Teams (anch’esso gratuito per le istituzioni scolastiche): parte la didattica a distanza! Siamo i primi in Italia (la Scuola di Vo’ ha visto l’apertura dell’anno scolastico 2020/2021 il 14 settembre con il Presidente Sergio Mattarella E' stata una accelerazione enorme verso il processo di digitalizzazione. Un punto di non ritorno verso una scuola nuova che ha voglia di sperimentare, di una autonomia reale. Sperimentare con la Dad L’Ic Lozzo Atestino è “scuola Aicq” e perseguire la cultura della qualità significa entrare nella logica del miglioramento continuo. Fin da settembre 2019 avevo avviato una serie di monitoraggi per capire quali fossero le competenze interne ed esterne (vedi Valorigramma, mapping delle associazioni del territorio, plenaria con i genitori, etc.), e questo ci ha permesso di avere uno sguardo a 360 gradi sull'organizzazione scolastica e sulle azioni da intraprendere nel medio e lungo termine. Sono seguite una serie di valutazioni d’ impatto su: i riflessi degli ambienti di apprendimento, della tecnologia e della formazione; sul benessere della comunità e sui processi di apprendimento durante la Didattica a Distanza. Non è un caso che siamo stati i primi ad avviare la Didattica a distanza, pur non avendo alcuna piattaforma pronta: il 22 Febbraio si è messa in moto la nostra task force che si occupa di valutazione dei rischi e abbiamo stilato un piano di azione in 24 ore! Il tutto in un clima di grande collaborazione e di leadership diffusa, con confronto e supporto reciproco. Nei primi due mesi di DAD abbiamo somministrato 4 questionari a studenti, genitori, docenti e famiglie. I dati principali sono presenti sul sito ufficiale della nostra istituzione. A fronte di un’iniziale 11% di studenti che avevano problemi di accesso e connessione, siamo passati a zero utenti esclusi, risultato raggiunto il 10 Aprile 2020. Nelle prime due settimane, 2 studenti su 3, valutavano la DAD come poco efficace sul loro processo di apprendimento, volevano lezioni più partecipate, perché elettrificare una lezione analogica non è fare scuola digitale, come non lo è farla da un semplice registro elettronico. Abbiamo cambiato tutto. Abbiamo avviato una fitta rete di collaborazioni con enti esterni, corsi quotidiani di formazione per docenti e genitori, incontri con lo psicologo, progetti di gemellaggio con altre scuole. Docenti studenti, genitori, persino dirigente scolastico, hanno condiviso le loro esperienze, mettendo in campo competenze e idee. Abbiamo imparato a costruire digitalmente. In 2 mesi il 90% delle attività online sono diventate collaborative e partecipative e meno del 25% dei nostri studenti ha la sensazione di imparare peggio rispetto alle prime settimane. La valutazione è stata di tipo formativo e abbiamo persino aumentato i progetti di collaborazione con il territorio (case di riposo, associazioni no profit, aziende). Abbiamo percorsi di tutoring uno a uno per gli studenti in difficoltà (Progetto Top con Unibocconi e Harvard Kennedy University) ed il 28, 29 e 30 Aprile i nostri studenti hanno sostenuto, in simulata, il loro esame conclusivo del primo ciclo di istruzione, una prova pensata per competenze e per restituire un senso ed un valore educativo alla fine di un percorso. Continueremo ad utilizzare la Piattaforma Microsoft teams, non solo in vista di un possibile rientro ma anche per immaginare lezioni nuove: interattive, capovolte. Stiamo lavorando per costituire classi virtuali specifiche . Una classe virtuale dedicata all'ONBOARDING, una serie di microcontenuti video che faremo insieme ai referenti di plesso e funzioni strumentali per presentare la nostra scuola, i vari plessi, progetti pluriennali etc., utile per i docenti tutti, ma in special modo per i nuovi arrivati. Una bussola per capire chi siamo e dove stiamo andando. Poi, aule virtuali per supportare gli studenti assenti, per i compiti estivi,costruendo dei contenuti digitali innovativi ed accattivanti, così come abbiamo fatto negli ultimi mesi. La Didattica a distanza ha aperto una serie di riflessioni sul ruolo profondo della scuola, riflessioni senz’altro lecite sia in termini di opportunità che di criticità. Non può essere questa la sede per soffermarci su importanti questioni quali, per citarne alcuni: ambienti di apprendimento, valutazione, inclusione, didattica, digitale, autonomia e organi collegiali. Ripartire dal territorio Il territorio è fondamentale per una istituzione scolastica e non solo perchè il contesto influisce per circa il 70% sul processo di apprendimento, ma anche perchè è solo con un’azione sinergica che si può passare da una innovazione improvvisata ad una strutturata. Per il rientro a settembre abbiamo avviato un Patto territoriale che ha coinvolto amministrazioni locali, associazioni, terzo settore. Da una parte una lettera formale che ha alla base valori educativi condivisi, dall’altra una fitta rete di relazioni, incontri, per immaginare un rientro a settembre all’insegna dei bisogni dei bambini Immaginate una lezione di archeologia o di storia in Villa Venier a Vo' Vecchio, o di scienze nei parchi o nelle fattorie didattiche: lezioni a cielo aperto. Molte cose si facevano già, ma ora il processo è fortemente strutturato ed indirizzato da una “vision comune”. Ripartire dalla Scuola Non basta limitarsi a scrivere norme su norme, pensando di inseguire, più che governare, logiche uniformi in un mondo che uniforme non è. La Didattica a distanza ci ha mostrato una scuola che ha voglia di autonomia, che ha bisogno di sinergie con le famiglie, con il territorio. Non è pensabile una ripartenza, dimenticando quello che è stato fatto in questi mesi. Molti mi chiedono quali soluzioni abbiamo per il rientro a settembre e potrei indicare cose quali orari ridotti, turnazioni su più classi, macchine innovative per l’igienizzazione, arredi e separatori. Nulla di così ossessivamente sbagliato. Sono solo àncore con cui pensiamo di voler gestire la complessità. Afferma S. Poggi, "dobbiamo sostituire una mentalità <niente rischi e niente errori>, che troppo spesso guida il lavoro degli specialisti, con quella del <vediamo se funziona e impariamo dai nostri errori>". Occorre ripartire da una scuola che fa dell’imprevisto una occasione di cambiamento. La soluzione non è in una sedia innovativa e neppure in una piattaforma digitale, ma è nella capacità di fare comunità e di mettersi in discussione. Noi abbiamo acquistato circa 80 sedute con ribaltine, lo abbiamo fatto perchè abbiamo notato una correlazione tra ambienti di apprendimento flessibili e motivazione allo studio (la dispersione scolastica è una delle questioni fondamentali). Stiamo, quindi, lavorando per capire come utilizzarle al meglio, non solo in ottica di distanziamento, ma di ricerca didattica, all’interno delle Reti Scuole Senza Zaino e Dada a cui aderiamo. Allo stesso modo stiamo investendo su una scuola all’aperto (siamo Scuola a Cielo Aperto dal 2015), dove fare degli spazi all’aperto non solo una occasione per tornare su più pause, ma anche per costruire una scuola dove tutto è a misura di bambino e ogni cosa diventa Durante la pandemia ho partecipato gratuitamente a webinar di supporto e formazione per docenti e dirigenti scolastici, in particolare segnalo i webinar per INDIRE e la formazione per tutti i volontari dell'innovazione a cura di Save The Children Italia.
Descrivere la sfida più grande per il futuro della tua scuola: 
La Scuola affronterà le sfide future se manterrà il suo essere Scuola e la Scuola nostra, è ambiente confortevole, è luogo di cura della persona, è spazio educativo, è visione di futuro, è luogo di sperimentazione e di creatività, è luogo a misura di bambino. Abbiamo affrontato sfide importanti negli anni passati e la scuola c’è sempre stata: ce la faremo anche ora, e ne uscirà una scuola migliore. Insieme crediamo sia possibile. La sfida più grande che la scuola nostra dovrà affrontare in futuro è quella di continuare ad essere all’altezza dei nostri bambini! 1) La scuola del futuro è una scuola che costruisce comunità e non può fare a meno di coinvolgere associazioni, enti locali, aziende ( ripensiamo e riprogettiamo seriamente anche il Service learning). 2) La scuola cresce se contempla il rischio e l’incertezza, ma le risposte non possono trovarle i dirigenti scolastici che non ripensano al proprio ruolo in chiave di leader educativo. 3) Una scuola nuova è possibile avendo tra le priorità il digitale (per tutti gli ordini di scuola) inteso come capacità di fare della ricerca didattica, un’occasione di miglioramento continuo e non avendo solo un tablet nello zaino. 4) La nostra scuola (di oggi e del futuro) è inclusiva, è a misura di bambino, ha ambienti accoglienti e ampi spazi. 5) la Scuola non è solo istruzione, ma è anche educazione. 6) La Scuola è innovazione e l’innovazione ,si fonda su un atteggiamento di ricerca-azione, vale a dire su una intenzione continua di ricercare strade operative e didattiche più funzionali, traendo continui riscontri, insegnamenti dalla continua azione didattica in corso. Ma innovare significa anche alimentare continuamente un’ attenzione critica verso ciò che si fa e ciò che accade. 7) La Scuola è autonomia, non solo di pensiero, ma prima di tutto di ricerca, sperimentazione, sviluppo. «I bambini, fin dai primi anni di vita, giocando, hanno esplorato il piccolo mondo in cui sono nati. Hanno visto, udito, toccato, odorato e assaggiato ciò che era a portata di mano. Hanno giocato con l’acqua, con la sabbia e con altri materiali e hanno così scoperto molte leggi del mondo fisico. Con quelle conoscenze hanno organizzato la loro prima cultura. Hanno fatto come gli scienziati. Ma ben presto i bambini e le bambine hanno cominciato a guardare il mondo attraverso la televisione, usando solo due dei cinque sensi. Hanno visto tante cose lontane e hanno trascurato le cose vicine. Eppure intorno a noi, nel piccolo mondo di un prato, di un giardino o di un muro di vecchi mattoni, è nascosta una vita intensa in ogni stagione…» Mario Lodi, Io e la natura, 1999 Nella scuola che dirigo abbiamo stabilito la cultura del noi, sul nostro sito web sono presenti le modalità con cui viene misurato il FIL; la felicità interna lorda. E la felicità interna lorda è la nostra prima priorità strategica, delineata nel RAV. Benessere e felicità che si declinano nelle relazioni, nelle pratiche inclusive, negli ambienti di apprendimento, nelle attività didattiche di ogni giorno che fa dire a tutti noi: SIAMO FELICI! Tutte le risposte alle domande sono presenti a questo link: https://docs.google.com/document/d/1BVw3CIKHFzRmsYRspICaAmg7TFwKfw1OrZ2A8TyjkE8/edit?usp=sharing Foto, video e link delle attività e ambienti sono reperibili sui canali ufficiali https://t.me/s/iclozzoatestino https://t.me/didatticaiclozzo/ https://www.iclozzoatestino.edu.it/ e sul mio profilo social: https://www.facebook.com/dirigente.alfonso.dambrosio/
Nome della scuola: 
Ic Lozzo Atestino (comuni di Cinto Euganeo, Lozzo Atestino e Vo')
Regione: 
Veneto
Città: 
Lozzo Atestino