Guide Invisibili è una passeggiata sonora, un racconto audio in movimento di due quartieri romani: il centro e Piazza Vittorio.
Nel corso di un laboratorio radio di 9 mesi, un gruppo di 15 migranti si è raccontato storie e ha condiviso umori e sensazioni a partire dal proprio rapporto con la città nella quale vivono: Roma.
I tour sonori che hanno raccolto queste storie offrono uno sguardo nuovo e diverso sulla città, riaffermando il diritto a dire di coloro che spesso consideriamo solo ospiti.
Guide Invisibili è il nome del laboratorio radio realizzato da Echis all'interno del più ampio progetto RifugiART promosso da Laboratorio 53 Onlus
Il progetto RifugiART nasce dall'idea che l'arte, nelle sue multiformi accezioni, possa essere un mezzo concreto per rispondere al disagio sociale sofferto da una componente sociale specifica come quella migrante. Così, il laboratorio radio di Echis, ha lavorato sul racconto sonoro dello spazio urbano poiché questo è, per il migrante, due cose allo stesso tempo: il nuovo ecosistema nel quale deve ad adattarsi se vuole vivere/sopravvivere, ma anche lo spazio che con il suo vivere e agire quotidiano influenza e trasforma.
Nonostante il legame intrinseco città-migrante, quest’ultimo è però spesso considerato un semplice ospite dello spazio urbano, una persona privata del diritto di parola, e molte volte di azione, e che perciò diventa uomo, o donna, con meno diritti.
Da questi presupposti è nata l'idea di sviluppare all’interno del laboratorio, una narrazione della città di Roma fatta dai migranti stessi che la vivono, affermando così il loro “diritto a dire”.
Il laboratorio si è sviluppato in incontri settimanali durati 9 mesi a partire da settembre 2016 a maggio 2017 e si è composto di 4 fasi:
1) i partecipanti migranti con l'aiuto dei formatori hanno individuato le zone di Roma da raccontare, hanno iniziato a esplorarle e a scrivere aneddoti, commenti e storie ad esse connesse;
2) si è individuato il percorso fisico delle passeggiate sonore, si è intensificata la scrittura di storie, si sono formati i partecipanti all’uso di registratori e microfoni e si sono intervistati gli abitanti della zona;
3) si sono revisionate e registrate le storie scritte dai partecipanti e selezionate le interviste più interessanti;
4) si è fatto l'editing finale delle due passeggiate e si sono organizzati gli incontri pubblici di presentazione.
Le due passeggiate audio così realizzate (file audio della durata di 40 minuti ciascuno, ascoltabili online o sui lettori mp3) si sviluppano su tre livelli: il primo è quello delle indicazioni stradali che aiutano l'ascoltatore/esploratore a orientarsi nel percorso della passeggiata; il secondo è quello delle interviste agli abitanti della zona; il terzo e più importante è quello delle storie personali dei partecipanti al laboratorio che costituiscono la reale ossatura di tutto il lavoro.
Al progetto hanno lavorato 3 formatori e 15 partecipanti migranti.
Obbiettivi specifici:
1-rafforzare l’autostima e la socialità delle persone migranti attraverso un percorso di natura artistico-creativa;
2-mettere in collegamento la componente migrante con la realtà sociale italiana di riferimento;
3-implementare il loro “diritto a dire” e la loro capacità di azione e trasformazione positiva della realtà circostante;
4-sviluppare le competenze linguistiche e creative dei partecipanti;
Strumenti
1)Per persone scappate da guerre e persecuzioni, anche di natura personale, ri-ambientarsi nel Paese nel quale si è sbarcati è un percorso non facile. Per questo abbiamo ritenuto fondamentale attivare un progetto che, avesse una forma laboratoriale e gruppale, e che mettesse al centro un lavoro di relazione e di inter-azione spingendo i singoli migranti a esprimersi e confrontarsi continuamente l’uno con l’altro.
2)Aprirsi all’esterno, alla componente locale della società, è un passo fondamentale nel processo di inserimento sociale dei migranti. Ecco perché abbiamo deciso che questo laboratorio radio dovesse rivolgersi all’esterno, allo spazio urbano che i migranti quotidianamente vivono, a quei cittadini che incontrano per la strada, esaminando e quindi scoprendo la realtà sociale circostante,
3)Una volta esperita, la realtà va fatta propria e poi ri-raccontata. È questo non solo un processo che favorisce lo sviluppo dell’autostima, ma riattiva quel desiderio e quella capacità espressiva (e conseguentemente creativa) attraverso la quale si prende coscienza della realtà, la si fa propria, si afferma il diritto a dire. Ecco perché il laboratorio radio ha dato molta importanza alla scrittura facilitando la presa di parola di tutti i partecipanti anche quelli con maggiori difficoltà comunicativo-espressive.
4)Migliorare la propria capacità di esprimersi in lingua italiana è un processo fondamentale per un migrante che aspira a vivere stabilmente nel Paese. L’attenzione alla scrittura che si è avuta nel laboratorio ha risposto pertanto proprio a questo obbiettivo. Il lavoro di revisione delle storie di “Scuola dei Venti”, una scuola d’italiano L2 per stranieri, ha permesso ai partecipanti di discutere dei propri testi, delle scelte linguistiche e degli errori con maestre d’italiano attente e professionali. Allo stesso modo il confronto con il medium radiofonico e col racconto sonoro ha rappresentato una sfida ulteriore, sia dal punto di vista della scrittura che è si doveva di volta in volta adattare un racconto senza immagini, sia soprattutto dal punto di vista creativo permettendo ai partecipanti di sperimentare e “giocare” con suoni, rumori e musiche per la costruzione di ambienti sonori e sketch radio.
Alla fine del laboratorio radio sono stati organizzati 4 eventi pubblici (2 a piazza vittorio, 2 nel centro storico) in cui le passeggiate sonore realizzate si sono ascoltate attraverso lettori mp3 e cuffie. Ai 4 eventi hanno partecipato un totale di 100 persone e le prenotazioni hanno superato di gran lunga i posti disponibili. Guide Invisibili ha già programmato tre nuovi eventi in cui ascoltare le passeggiate: nei giorni 14, 27 e 28 ottobre e altre date verranno calendarizzate più avanti.
Pensiamo che questo progetto possa insegnare almeno due cose principali:
1)la necessità che si ha di narrazioni nuove e personali della realtà che ci circonda. E per far questo non solo i migranti sono dei soggetti fondamentali, ma sono il gruppo sociale che ha forse più bisogno di avere uno spazio di narrazione e auto-narrazione proprio, attraverso il quale riacquisire autostima, sicurezza e perciò benessere psichico e fisico.
Uno spazio che possa accelerare il proprio percorso di recupero dal passato traumatico e al contempo essere un trampolino di lancio per una migliore inclusione sociale.
2)le potenzialità di uno strumento come quello del racconto sonoro, che forse potrebbe apparire superato nella società dei contenuti video e multimediali, è che invece nelle sue forme più diverse (come appunto quello di una passeggiata sonora) può ancora arricchire e innovare le forme della narrazione contemporanea. La narrazione sonora e il medium radiofonico appaiono infatti degli strumenti privilegiati per favorire il racconto di persone che per questioni personali, politiche o sociali si sentono in pericolo e non vogliono mostrarsi/esporsi pubblicamente. In ultimo il racconto sonoro mantiene quelle caratteristiche di intimità (si ascolta in cuffia, il narratore si rivolge all’ascoltatore con un “tu”) che immediatamente riescono a creare un legame empatico tra l’ascoltatore e il narratore.